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"The dead mother and her child"

  • Immagine del redattore: Chiara Bellanova
    Chiara Bellanova
  • 14 feb 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

E. Munch, 1899 (Munch Museet-Oslo)

Quest'opera mi ha da subito colpita: sono giorni che ho impressi nella mente gli occhi di quella bambina che Munch ha dipinto fissi verso l'osservatore. L'espressione della neo-orfana e le mani sulle orecchie trasmettono tutto il dolore provato dalla piccola dopo la morte della madre.

Ci sono altri personaggi nella stanza ma l'attenzione è focalizzata sulla bimba, come fosse da sola, estranea alla scena.

Anche la scelta del colore non è casuale: i colori freddi predominano, fatta eccezione per l'abito della figlia.

L'opera è talmente angosciante che alcune persone dopo la visione di questa si sono sentite male ed alcuni sono anche svenuti.

Quegli occhi, così vuoti ma così anche pieni: la negazione di ciò che è appena successo è il tema centrale del dipinto.

La negazione che ognuno di noi prova quando subiamo una perdita: la prima fase del dolore. Munch dipinse l'anima ferita di ognuno di noi.

“Attraverso l'arte cerco di vedere chiaro nella mia relazione con il mondo, e se possibile aiutare anche chi osserva le mie opere a capirle, a guardarsi dentro.” Edvard Munch


 
 
 

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